Otto mesi di proiezioni ininterrotte (se non dall'appuntamento più che ventennale del Rocky Horror Picture Show) per un piccolo film apparentemente sull'immigrazione e la xenofobia, sostanzialmente sulla diversità come disagio o arricchimento.
Si chiama Il vento fa il suo giro ed è la storia del "diverso" professore francese che con la sua famiglia e le sue capre si stabilisce a Chersogno, un paesino piemontese spopolato dall'emigrazione, animato unicamente da un fugace turismo estivo. Un film corale, in "dialetto originale" (in gran parte sottotitolato) dove anche le montagne e il paesaggio offrono una chiave di lettura alle emozioni dei personaggi, un film sulle scelte personali che possono modificare il futuro e forse avvicinarci alla felicità.
Il regista è Giorgio Diritti.
Il cinema (se non l'avete capito) è Mexico.
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