Friday, September 14, 2007
Arte di rottura
Torna a Milano la Cracking Art, alla Fondazione Mazzotta che riapre la stagione espositiva proprio oggi .
Il gruppo Chracking Art nasce nel 1993, sono ironici, dissacranti e... ambientalisti. L'ideologo è Omar Ronda.
La Fondazione presenta oltre cento opere (installazioni, dipinti, “animali in pericolo di estinzione”) scelte in tutto l’arco della loro attività, suddivise secondo un allestimento che intende creare sette mostre monografiche riassuntive per ogni artista.
Ci saranno i “frozen” di Omar Ronda, i “cloni” di William Sweetlove, le “resine” di Renzo Nucara”, i “fossili” di Marco Veronese, i “virus” e le “giungle” di Alex Angi, i “giardini” di Carlo Rizzetti, i “siliconi” di Kicco.
"Il petrolio cosiddetto greggio, che sgorga tiepido dalla madre terra, è infatti la materia naturale per eccellenza, essendo l’erede genetico di ogni vita animale e vegetale, dalla nascita dell’universo sino a noi, che a nostra volta siamo destinati a divenirne parte. L’utilizzo e lo sfruttamento del greggio necessitano di un procedimento petrolchimico denominato “cracking” (dal quale il movimento prende nome), un processo che ha lo scopo di spezzare le catene molecolari del greggio (materia naturale) per trasformarlo in un magma (artificiale) sintetico dal quale si ottengono infiniti derivati utili alla civiltà contemporanea, quali idrocarburi, fibre tessili, prodotti cosmetici e farmaceutici, polimeri e monomeri che danno origine alle materie plastiche; queste ultime, nelle più diverse forme e colorazioni, ormai ci circondano e proliferano in maniera esponenziale invadendo la nostra vita e l’ambiente, sino ad entrare in simbiosi con l’organismo umano. La filosofia degli artisti Cracking è dunque quella di utilizzare icone e simulacri plastici della natura per restituire al petrolio la sua antica immagine organica."
Fondazione Antonio Mazzotta
Foro Bonaparte 50
orario 10/19,30
martedì e giovedì fino alle 22,30
fino al 21 ottobre
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